Fibrillazione atriale: Dabigatran e Warfarin in rapporto agli antagonisti della vitamina K


E’ stato compiuto un confronto tra Warfarin ( Coumadin ) e 2 dosi di Dabigatran ( Pradaxa ), 110 mg 2 volte al giorno ( D110 ) e 150 mg 2 volte al giorno ( D150 ), in una popolazione di pazienti naive ( mai-trattati ) agli antagonisti della vitamina K ( esposizione minore o uguale a 62 giorni, con il 33% a cui non era mai stato prescritto un antagonista della vitamina K ) e pazienti con fibrillazione atriale che già assumevano antagonisti della vitamina K ( n=18.113 ).

Per i pazienti nuovi al trattamento e quelli che già assumevano antagonisti della vitamina K trattati con Warfarin, il tempo nel range terapeutico ( INR=2-3 ) è stato, rispettivamente, del 62% e 67%, e del 61% e 66% per i pazienti a cui non era mai stato prescritto un antagonista della vitamina K.

Nei pazienti nuovi agli antagonisti della vitamina K, i tassi di ictus e embolia sistemica sono stati pari a 1.57%, 1.07%, e 1.69% annui, rispettivamente, per Dabigatran 110 mg, Dabigatran 150 mg e Warfarin.
Dabigatran 110 mg è risultato simile a Warfarin ( p=0.65 ), mentre Dabigatran 150 mg era superiore ( p=0.005 ).
L’incidenza di sanguinamento maggiore è stata, rispettivamente, pari a 3.11%, 3.34% e 3.57% per anno; D110 e D150 sono stati simili al Warfarin ( p=0.19 e p=0,55 ). Il tasso di emorragia intracranica è stato, rispettivamente, pari a 0.19%, 0.33% e 0.73% per anno; i due dosaggi di Dabigatran, 110 e 150 mg, sono stati inferiori al Warfarin ( p minore di 0.001 e p=0.005 ).

Nei pazienti già trattati con antagonisti della vitamina K, l’incidenza di ictus e di embolia sistemica è stata pari all’1.51%, 1.15% e 1.74% all'anno, rispettivamente, per Dabigatran 110 mg, Dabigatran 150 mg e Warfarin.
D110 è risultato simile al Warfarin ( p=0.32 ); mentre D150 era superiore ( p=0.007 ).
La frequenza di sanguinamento maggiore è stata, rispettivamente, del 2.66%, 3.30% e 3.57% per anno.
D110 è risultato inferiore al Warfarin ( p=0.003 ), mentre D150 era simile ( p=0.41 ).
I tassi di emorragia intracranica sono stati dello 0.26%, 0.32% e 0.79% per anno, rispettivamente; i due dosaggi di Dabigatran sono risultati inferiori al Warfarin ( p minore di 0.001 per entrambi ).

In conclusione, una precedente esposizione agli antagonisti della vitamina K non influenza l'azione del Dabigatran, a entrambi i dosaggi, rispetto al Warfarin. ( Xagena2010 )

Ezekowitz MD et al, Circulation 2010; 122: 2246-2253



Cardio2010 Farma2010




Indietro

Altri articoli

Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...



Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...


La fibrillazione atriale è una malattia cronica e progressiva e le forme persistenti di fibrillazione atriale sono associate a maggiori...


Le raccomandazioni per il dosaggio di Apixaban ( Eliquis ) sulla base della funzionalità renale non sono coerenti tra l'FDA...


Il ruolo dell’ablazione transcatetere nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica e insufficienza cardiaca allo stadio terminale non è noto. È stato...


L'ablazione a campo pulsato è una nuova modalità di ablazione cardiaca non-termica che utilizza impulsi elettrici ultrarapidi per causare la...


La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...


L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...


L’isolamento della vena polmonare mediante catetere è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale parossistica. L’ablazione a campo pulsato, che...